Silvia Lampreda nasce a Montecchio Maggiore nel 1985 da una famiglia molto legata a questa terra.
L’indole artistica si nota quasi subito, nei primi anni di scuola, a soli sei anni, si distingue per il disegno anatomico e non solo.
Dipinge con la madre e siede sulle ginocchia del padre mentre suona il pianoforte.
L’arte e la musica sono parte integrante del suo essere, ma è nella natura che ricerca i dettagli mancanti, piccole sfumature che alimentano tutto il suo pensiero artistico.
Si accorge di avere una spiccata predisposizione per l’arte quando, durante il liceo classico, la professoressa Scotti la invita ad osservare la sinuosità e la perfezione armonica della “Belle Epoque” e successivamente quella dell’espressionismo astratto di Jackson Pollock.
Del periodo “Decò” Silvia trova la sua espressione artistica visuale, non nell’arte figurativa, se non in rare occasioni, bensì nella combinazione e contrapposizione di elementi naturali, “scomponendoli” in “action painting” con schizzi di inchiostro nero e piccoli tratti combinati con la leggerezza dell’acquerello, sperimentando inoltre piccole composizioni decorative.
Sussegue un periodo di viaggi e spostamenti dalla Spagna al Marocco, Kenya, Europa del nord, dove viene ispirata alla ricerca del “blu“, colore che le porta tranquillità e malinconia (mare che accompagna la sua infanzia nel sud Italia, terra materna) nel caos delle dinamiche di cambiamento che sperimenta in questo periodo.
Incantata da Pollock e attratta dal graffitismo di Basquiat viaggia spesso a Berlino dove finisce per trasferirsi nel 2013 definitivamente.
Qui sviluppa l’arte del tatuaggio, così crudele nella ricerca della perfezione tecnica, che deve imparare a focalizzare geometrie perfette da eseguire anche con l’acquerello direttamente sulla pelle.
Si aprono le porte del suo mondo: il BluStorm Tattoo.
Quel blu ritorna prepotente nella sua vita.
A Berlino est, dove vive tuttora, trova l’amore per l’Urban Art, incentivando la sua espressione d’astrazione e dissoluzione della realtà con l’action painting, schizzando in maniera caotica e ordinata muri, mobili e diversi media.
Berlino è la sua scena artistica e musicale che, combinata con il successo lavorativo, la portano ad aprire il suo primo studio e galleria d’arte “House of Rituals”, uno studio di tatuaggi e laboratorio artistico ed espositivo in cui l’artista lavora quotidianamente, accogliendo performers, fotografia, pittura, arte sul corpo e altri materiali.
La sua passione resta il riciclaggio.
Silvia dipinge a schizzo su media, muri, vestiti, mobili trovati per strada, nella convinzione che gli oggetti siano a sua disposizione perché possano riprendere vita, nel giusto equilibrio e armonia con la natura.
Con la maternità del 2019 trova ancora più curiosità, sperimentando l’equilibrio tra astrattismo e natura riportando l’astrazione e dissoluzione della sua emotiva realtà a una ricomposizione di alcuni elementi, quasi a richiamare una “pittura analitica”, di equilibrio tra “uomo-natura” che ora per lei è la grande città di Berlino.