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IMPRESSION’ARTE intervista con autore

IMPRESSION’ARTE intervista con autore

Se vuoi dirlo con classe fallo con l’arte: che cosa sono le opere artistiche se non veicoli di messaggi e contenuti, divulgatori di un pensiero e ricercatori d’anime.

Tra coloro che hanno chiuso i battenti per primi, causa corona virus, sono stati musei e mostre, eppure l’arte ha trovato subito la sua strada riversando la sua comunicazione su un mezzo potente: i social.

Tra video, messaggi o semplici post anche gli artisti di Rhetie hanno continuato a far sentire la loro voce.

Scorrendo le pagine social, tra foto di piatti proponibili e a volte improponibili, canti improvvisati dell’Inno d’Italia sui balconi, si intrufolavano loro, gli artisti, capaci di creare singolarmente delle vere e proprie gallerie d’arte virtuali con lavori in corso d’opera o immagini di tele già realizzate.

L’arte ha vinto anche questa battaglia e noi di Rhetie abbiamo pensato di rendere omaggio alle nostre artiste con un’intervista d’autore.

Ecco il lockdown di Claudia Bortolami

Facciamo un primo riferimento al tuo personale lockdown, che impatto ha avuto sulla tua vita e sul tuo genio creativo?

Ho lavorato in smart working ed ero più impegnata di quando tutto era nella normalità.

Il bisogno di dipingere però è sempre stato forte, anzi direi in questo periodo ancora di più.

Appena un volto prendeva forma e si materializzava ai miei occhi mi sentivo appagata e motivata a proseguire, è stata una medicina meravigliosa per superare il disagio da isolamento.

Hai sperimentato tecniche nuove?

Ho ripreso una tecnica che avevo utilizzato in passato. Sempre con colori a olio, ma anziché utilizzare una tela chiara su cui evidenziare le ombre, utilizzo una tela nera e su questa cerco le luci.

Scrivendo questa cosa mi sembra una metafora del momento che abbiamo vissuto.

Hai dei progetti futuri in cantiere?

Ho molte idee, oltre ad altri volti (tra i quali la commissione di un ritratto).

Mi piacerebbe dedicarmi a temi legati alla natura, sono attratta dal cielo e le nuvole. Farò degli studi specifici prima di cimentarmi nella pittura di questi soggetti.

dipinto in fase di lavorazione

Secondo te il lockdown ha frenato o accelerato il mondo dell’arte?

Si è tutto riversato nel virtuale d’altra parte non si poteva fare diversamente. Credo che l’emozione di vedere l’opera a quattr’occhi sia altra cosa rispetto a un video.

Forse è proprio questo che abbiamo imparato dall’assenza: l’importanza della creatività (arte, scrittura, musica) , che prima faceva parte del nostro quotidiano e la davamo per scontata.

Voglio essere ottimista e credere che l’arte forse grazie al lockdown ne è uscita rafforzata.

rhetie

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